Come Calcolare il Ritorno Economico in una Comunità Energetica Rinnovabile (CER): Guida Completa

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Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano una grande opportunità per risparmiare sulla bolletta energetica, guadagnare con la condivisione dell’energia rinnovabile e contribuire alla sostenibilità ambientale. Tuttavia, per sfruttare appieno i vantaggi economici, è fondamentale conoscere le modalità di accesso agli incentivi statali e le relative scadenze.

In particolare, le CER possono accedere a due tipologie di supporto economico:

  • Contributo a fondo perduto fino al 40% per la realizzazione degli impianti.
  • Tariffa incentivante sull’energia condivisa, valida per 20 anni, con un valore diverso a seconda che si scelga di accedere o meno al fondo perduto.

Vediamo nel dettaglio come questi incentivi funzionano, quali sono le scadenze e come calcolare il ritorno economico del tuo impianto.

Cosa Influenza il Ritorno Economico in una CER?

Il ritorno economico in una CER dipende da diversi fattori, che determinano la convenienza dell’investimento:

  1. Energia prodotta e condivisa:
    • La quantità di energia prodotta dall’impianto è cruciale. Un impianto da 1 kWp genera in media 1.200-1.500 kWh/anno, a seconda della posizione geografica.
  2. Valore della tariffa incentivante:
    • La tariffa incentivante sull’energia condivisa è il premio economico riconosciuto ai membri della CER per ogni kWh condiviso. Il valore dipende dalla scelta di accedere o meno al contributo a fondo perduto.
      • Con contributo: Tariffa ridotta (es. 0,06 €/kWh).
      • Senza contributo: Tariffa più elevata (es. 0,12 €/kWh).
  3. Risparmi diretti sulla bolletta:
    • Consumare l’energia autoprodotta riduce i costi di acquisto dalla rete, generando risparmi immediati per i membri della CER.
  4. Costi di installazione e manutenzione:
    • Il costo iniziale degli impianti varia in base alla dimensione e alla tecnologia. La manutenzione annuale è contenuta ma va considerata nel calcolo del ROI.

Scadenze per Accedere agli Incentivi Fotovoltaico

Per usufruire della tariffa incentivante e del contributo a fondo perduto, è importante rispettare le tempistiche fissate dal Governo italiano:

  1. Contributo a fondo perduto (40%)
    • Per accedere al contributo fino al 40% per la realizzazione degli impianti, è necessario presentare la domanda entro marzo 2025 (salvo proroghe). Questo contributo è disponibile fino all’esaurimento dei fondi stanziati.
  2. Tariffa incentivante sull’energia condivisa:
    • L’accesso alla tariffa incentivante per 20 anni è garantito per tutte le CER che rispettano i requisiti e si registrano entro dicembre 2027. Tuttavia, il valore della tariffa rimane vincolato alla scelta di utilizzare o meno il fondo perduto.
      Sono tantissime le CER ad oggi presenti sul territorio, ad esempio, sul territorio Astigiano è presente Asti Power.

Esempio Pratico di Calcolo del Ritorno Economico in una CER

Analizziamo un caso pratico per comprendere meglio come si calcola il ROI:

Scenario: Impianto fotovoltaico da 50 kWp per una CER

  • Costo impianto: 50.000 €
  • Produzione annua stimata: 70.000 kWh
  • Autoconsumo diretto: 40% (28.000 kWh)
  • Energia condivisa: 60% (42.000 kWh)
  • Tariffa incentivante:
    • Con contributo 40%: 0,06 €/kWh
    • Senza contributo: 0,12 €/kWh

Contributo a fondo perduto (40%):

  • Costo impianto a carico della CER: 30.000 €
  • Incentivi annui: 42.000 kWh × 0,06 €/kWh = 2.520 €
  • Risparmio bolletta (autoconsumo): 28.000 kWh × 0,20 €/kWh = 5.600 €
  • Entrate totali annue: 2.520 € + 5.600 € = 9.800 €
  • ROI: 30.000 € ÷ 8.120 € = ~3,7 anni

Senza contributo a fondo perduto:

  • Costo impianto a carico della CER: 50.000 €
  • Incentivi annui: 42.000 kWh × 0,12 €/kWh = 5.040 €
  • Risparmio bolletta (autoconsumo): 28.000 kWh × 0,20 €/kWh = 5.600 €
  • Entrate totali annue: 5.040 € + 5.600 € = 10.640 €
  • ROI: 50.000 € ÷ 10.640 € = ~4,7 anni

Il contributo a fondo perduto fotovoltaico, conviene davvero? 

La scelta tra accedere al contributo a fondo perduto o rinunciarvi dipende dalle risorse iniziali disponibili e dagli obiettivi economici della CER:

  • Contributo a fondo perduto:
    • Ideale per chi vuole ridurre i costi iniziali e ottenere un ROI più rapido,a discapito però della Comunità Energetica.
  • Senza contributo:
    • Consigliato a chi punta a massimizzare i guadagni nel lungo termine.
    • Tariffa incentivante più alta per 20 anni, ma richiede un investimento iniziale maggiore.

Conclusioni

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) offrono un modello economico e sostenibile per la produzione e condivisione di energia rinnovabile. Con una pianificazione accurata e il rispetto delle scadenze, è possibile massimizzare i benefici economici, sia accedendo al contributo a fondo perduto, sia sfruttando la tariffa incentivante sull’energia condivisa.

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